Già da tempo alcuni dei vostri parroci mi stanno chiedendo di parlarvi di come si usa il turibolo nella celebrazione eucaristica e del significato che ha l’utilizzo dell’incenso nella liturgia.
Il compito del turiferario è infatti particolare e ho notato che in diverse parrocchie della nostra diocesi i ministranti sono un po’ impacciati quando sono alle prese con un turibolo.
Vediamo di prendere un po’ di familiarità con questo strano oggetto, perché anche chi svolge nella celebrazione liturgica il servizio di turiferario possa compiere bene la propria funzione, senza disturbare la concentrazione dell’assemblea, ma, anzi, aiutando la gente a pregare meglio, rendendo la liturgia più snella e carica di significato.
Se un ministrante fa le cose in fretta, con poca attenzione, sicuramente attirerà tutta l’attenzione su di sé e non aiuterà gli altri a pregare e a stare attenti. Per cui, ragazzi, fate le cose sempre con la dovuta calma e precisione.
Ma veniamo a qualche nota tecnica.
momento |
posizione |
significato |
Durante la processione di ingresso |
Il turiferario apre la processione e cammina lentamente senza far oscillare il turibolo fumigante. |
Si indica in questo modo che la celebrazione eucaristica costituisce il momento più importante della vita di una comunità cristiana |
Incensazione dell’altare all’inizio della celebrazione. |
Arrivati all’altare, ponendosi alla destra del celebrante, il turiferario fa infondere l’incenso; poi, passato il turibolo al celebrante, lascia il centro del presbiterio, mettendosi da una parte.Terminata l’incensazione, riprende il turibolo e lo porta in sagrestia. |
Si mette in evidenza la dignità dell’altare su cui si compirà il sacrificio eucaristico. Oltre all’altare si incensa la Croce e, se lo si ritiene opportuno, si incensano anche immagini della Madonna o del santo di cui in quel giorno si celebra la festa. |
Processione e incensazione del Vangelo |
Durante l’alleluia, il turiferario fa infondere; quindi si mette alla testa della processione con il Vangelo. Arrivati all’ambone consegna il turibolo da destra e dopo lo prende da sinistra. Rimane fermo dietro a chi proclama il Vangelo fino alla fine. |
Con l’incenso si rende onore al Vangelo, richiamando che in quel momento è il Signore stesso che ci parla. |
Presentazione delle offerte. |
Il turiferario fa infondere, dopo che il celebrante ha offerto il pane e il vino,e gli consegna il turibolo. Terminata l’incensazione delle offerte e dell’altare, il turiferario incensa il celebrante, gli eventuali concelebranti e l’assemblea con tre tiri doppi (all’assemblea: uno centrale, poi a sinistra e a destra). |
Si incensano le offerte, il celebrante e tutta l’assemblea "per significare che l’offerta della Chiesa e la sua preghiera si innalzano come incenso al cospetto di Dio" (Principi e norme del Messale Romano n.51). |
Durante la consacrazione |
Si incensa con tre tiri doppi prima verso il pane consacrato e poi verso il calice col vino consacrato. |
Si vuole sottolineare che il pane e il vino sono diventati realmente il Corpo e il Sangue del Signore. |
PER portare il turibolo:
il mignolo della mano destra tiene l’anell fisso, così da sostenere il braciere, mentre il pollice della stessa mano solleva la catenella per aprire il coperchio.
PER fare infondere l’incenso al celebrante:
con il turibolo aperto, lo si alza,
prendendo con la mano sinistra
tutte le catenelle poco sopra il coperchio.
PER incensare:
il turibolo già fumigante va tenuto chiuso, sostenuto dal mignolo della mano mancina (cioè quella con cui non si scrive), in modo da poter sollevare il turibolo con l’altra mano, prendendo sempre tutte le catenelle poco sopra il coperchio. Al momento opportuno lo si faccia oscillare verso l’oggetto o la persona che bisogna incensare.
Infondere=far cadere con il cucchiaino i granelli di incenso sui carboncini ardenti
Incensazione = movimento con cui, facendo oscillare più volte il turibolo, il fumo sale in segno di adorazione (verso Dio) e venerazione (verso i santi)
Non spaventarti di fronte a delle parole così strane—
vedrai che nella pratica, con un buon maestro, non è per niente difficile
A cura del gruppo animatori ministranti della Diocesi di
Bologna <samuel-bo@libero.it>
presso Seminario Arcivescovile
piazzale Bacchelli 4
40136 - Bologna